Il corso

Il Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Clinica sviluppa la formazione nel campo della bioingegneria, fornendo un percorso formativo specialistico nel settore dell'Ingegneria Clinica, attraverso un ampio spettro di insegnamenti e laboratori dedicati a temi metodologici ed applicativi avanzati delle Tecnologie Biomediche nella società dell'Informazione. Dall'A.A. 2015/16, a fianco del percorso specialistico professionalizzante, è stato attivato un percorso di Ingegneria Biomedica rivolto a coloro che sono maggiormente interessati a sviluppare competenze nell'ambito della ricerca spendibili immediatamente nelle strutture e aziende territoriali, locali e nazionali. Il percorso biomedicale prevede approfondimenti negli ambiti della bioingegneria dei tessuti, della biologia molecolare e dell'analisi dei segnali biomedici. Dall'AA 2021/22, nel curriculum di Ingegneria Biomedica, saranno presenti 3 percorsi: 1. di progettazione di strumentazione biomedicale, di analisi dei segnali e immagini e di bioinformatica, 2. di biomateriali e ingegneria tissutale, 3. di biomeccanica.

Il Corso di Laurea si svolge nel Dipartimento di Ingegneria e Architettura con sede a Trieste con la collaborazione di esperti dal mondo della sanità, dell'industria e delle amministrazioni sanitarie regionali oltre che di alcuni docenti afferenti al Dipartimento di Fisica, al Dipartimento di Scienze della Vita e al Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute. La formazione avviene attraverso percorsi che prevedono tirocini, progetti e tesi di laurea svolti all'interno di qualificati gruppi di ricerca, e in collaborazione con prestigiose istituzioni sanitarie, ospedaliere e industriali in ambito nazionale e internazionale.
Il percorso in Ingegneria Clinica eredita i contenuti della ben nota Scuola di Specializzazione in Ingegneria Clinica dell'Università di Trieste, che per 12 anni (1991-2003) ha formato tutti gli ingegneri clinici specialisti operanti nelle strutture sanitarie ed ospedaliere italiane ed in alcune all'estero (Gran Bretagna, Stati Uniti, Croazia, Brasile) e nasce dalla trasformazione della Laurea specialistica in Ingegneria Clinica dell'Università di Trieste (2003-2010) in Laurea magistrale interateneo con l'Ateneo di Padova (2011-2015), che dal 2016/17 viene svolta completamente nell'Ateneo triestino.

Conoscenza e comprensione.

Area di Base
Durante il I anno lo studente acquisirà conoscenze di base dell'ingegneria biomedica a partire dalla biofluidodinamica, ai metodi di elaborazione di segnali ed immagini biomedicali, all'Informatica medica e alla progettazione di strumentazione biomedica. Nel I anno sono anche inseriti una serie di esami a scelta relativi al lean management, alla certificazione del software, agli affari regolatori. Al II anno, l'area dell'Ingegneria clinica vedrà tutta una serie di corsi che caratterizzano la figura professionale dell'ingegnere clinico così come nell'area dell'ingegneria biomedica, le conoscenze di base si completeranno con i corsi relativi ai complementi di analisi dei segnali biomedici e alla simulazione molecolare che forniranno a tutti gli studenti un background comune sul quale costruire la parte più caratterizzante della preparazione.

Area Professionalizzante
Quest'Area è divisa in due principali ambiti, uno, "clinico", rivolto alle conoscenze necessarie per poter svolgere la professione dell'Ingegnere Clinico nelle strutture sanitarie e nelle società di servizi, l'altro, biomedico, indirizzato alla ricerca nei settori dell'ingegneria tissutale, delle protesi, della medicina e biologia molecolare, dell'analisi dei segnali e delle immagini biomedicali anche con metodi di I.A., della progettazione di dispositivi medici innovativi.
Nel primo curriculum verrà dato particolare rilievo all'aspetto progettuale e gestionale nel settore dell'ingegneria clinica mediante insegnamenti legati alla progettazione di strumentazione biomedica, di sistemi informativi ospedalieri e di soluzioni e-health, alla gestione dell'organizzazione dei servizi di ingegneria clinica e del rischio in ambito ospedaliero. Nell'altro ambito, quello "biomedico", sono presenti tre percorsi da considerare in termini trasversali all'intero spettro formativo. Uno di questi è rivolto a fornire le conoscenze necessarie per poter comprendere ed affrontare problematiche relative all'analisi dei segnali e delle immagini nonchè alla biologia e alla medicina molecolare integrando conoscenze dell'area delle scienze come quelle di genetica con quelle di bioinformatica; a fianco di esso vi è un secondo percorso di biomateriali rivolto alle protesi e alla medicina rigenerativa, con insegnamenti dell'area dell'ingegneria dei materiali e industriale, e dell'ingegneria tissutale; un terzo percorso imperniato sulla biomeccanica completa il quadro dell'offerta. La trasversalità degli insegnamenti è sottolineata anche dal fatto che diversi insegnamenti previsti vengono mutuati da settori diversi da quelli caratterizzanti l'ingegneria biomedica.
Per permettere agli studenti di poter seguire corsi che provenendo da corsi di studio diversi potrebbero presentare sovrapposizione di orario, tra gli strumenti didattici utilizzati sarà messa a disposizione anche la modalità di e-learning dando la possibilità di fruire delle lezioni tramite apposita piattaforma già disponibile a livello del corso di studi in Ingegneria Clinica. Le lezioni ordinarie verranno affiancate da seminari, incontri con le ditte produttrici, esercitazioni e tirocini pratico-professionali.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione.

Area di Base
Tramite gli insegnamenti di base, allo studente verranno forniti gli strumenti che gli consentiranno di affrontare da un lato tematiche strettamente connesse al bagaglio di un ingegnere biomedico e dall'altro le problematiche maggiormente professionalizzanti della seconda fase degli studi.
Per permettere una maggiore fruizione delle lezioni frontali, la quasi totalità di esse (a parte i laboratori) saranno erogate in modalità e-learning mediante videoregistrazione con adeguati strumenti che consentiranno allo studente di seguire la lezione così come avviene in aula, eventualmente con la possibilità dello streaming.

Area Professionalizzante
Le conoscenze acquisite in quest'Area, affiancate da laboratori tematici e da visite guidate, permetteranno allo studente di saper affrontare la specifica situazione professionale per la quale ciascun curriculum lo ha preparato. Le competenze maturate nell'ambito dell'ingegneria clinica gli consentiranno di progettare e di valutare apparecchiature biomedicali anche innovative, di saper gestire servizi di ingegneria clinica, di saper affrontare la gestione del rischio e di interfacciarsi con proprietà di linguaggio ed adeguate conoscenze con i gestori dei servizi informativi sanitari. Dall'altro lato, le competenze sviluppate nell'ambito dell'ingegneria biomedica permetteranno allo studente di affrontare e risolvere problematiche di ricerca legate all'analisi di segnali e immagini biomedicali, alla biologia e medicina molecolare, alla progettazione e valutazione di protesi e di medicina rigenerativa nonchè di problemi di biomeccanica, mettendolo anche in grado di sostenere con argomentazioni solide le posizioni assunte nei differenti contesti operativi.
Per conseguire i suddetti obiettivi verranno utilizzati sia lezioni frontali, in parte in modalità e-learning, sia esercitazioni guidate e casi di studio specifici. Alcuni corsi verranno erogati in inglese in modo da abituare lo studente all'utilizzo pratico di questa lingua.

Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati.

Ingegnere clinico/biomedico (professione dell'Ingegnere Biomedico settore Ingegneria dell'Informazione)
Il laureato magistrale trova sbocchi occupazionali nelle industrie del settore biomedico, farmaceutico, bio-molecolare, produttrici e fornitrici di sistemi, apparecchiature e materiali per diagnosi, cura e riabilitazione che investono nella ricerca di base e applicata, nell'innovazione e sviluppo di prodotti biomedicali, nella progettazione avanzata, nella pianificazione e nella gestione di sistemi complessi.
Inoltre, la figura professionale che scaturisce da uno studio molto approfondito della strumentazione (sistemi per la rilevazione ed elaborazione di potenziali bioelettrici, di bioimmagini morfologiche e funzionali, sistemi terapeutici ecc.) si inserisce facilmente in aziende ospedaliere pubbliche e private, in particolare nei servizi di ingegneria clinica, nelle società di servizi per la gestione di apparecchiature ed impianti medicali e di telemedicina, nei laboratori specializzati e nella libera professione.

Competenze associate alla funzione.

Ingegnere clinico/biomedico (professione dell'Ingegnere Biomedico settore Ingegneria dell'Informazione)
Le competenze acquisite riguardano l'ampia classe delle metodologie e tecnologie dell'ingegneria biomedica applicate alle problematiche mediche e biologiche, con particolare riferimento alla capacità di descrivere analiticamente e analizzare sistemi e segnali di interesse medico-biologico, alle basi per lo studio dei segnali biomedicali, dei biomateriali, dei dispositivi e della strumentazione per la diagnosi, la terapia, la sostituzione di organi e la riabilitazione e alla conoscenza dell'organizzazione delle strutture di gestione e di assistenza dei pazienti, dei sistemi informativi in esse utilizzati e dei relativi criteri etici.

Funzione in contesto di lavoro.

Ingegnere clinico/biomedico (professione dell'Ingegnere Biomedico settore Ingegneria dell'Informazione)
Il laureato magistrale in Ingegneria Clinica è in grado di progettare e realizzare servizi di Ingegneria Clinica, interni alla strutture ospedaliere e sanitarie o esterni in ambito di società di servizi del settore, nonché sistemi di tecnologie biomediche, anche distribuiti ed interconnessi sia su scala locale che geografica.
E' inoltre in grado di coordinare opportunamente il lavoro degli ingegneri clinici e di personale tecnico di un'Unità di Ingegneria Clinica o di un Dipartimento di Tecnologie, allo scopo di effettuare la gestione, la valutazione, l'installazione, la manutenzione, l'adeguamento della strumentazione e delle attrezzature biomedicali ed info-telematiche clinico-assistenziali in uso nei servizi socio-sanitari (sia all'interno dei presidi ospedalieri che nelle strutture distribuite di cura e assistenza domiciliare), di curare un loro impiego sicuro, appropriato ed economico, e di collaborare con gli operatori sanitari nell'utilizzo di metodologie ingegneristiche per la soluzione di problemi clinici e gestionali.
Il laureato potrà acquisire anche competenze trasversali sia nel settore dell'ingegneria industriale che gli permetteranno di progettare e valutare protesi, sia nell'ambito biomolecolare che gli consentiranno di interfacciarsi facilmente in un mondo dove è sempre più richiesta la figura di un ingegnere da affiancare a quella del biologo o del medico, sia infine nell'ambito della ricerca relativa all'analisi di segnali e immagini biomedicali.

Caratteristiche della prova finale.

Il corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica si concluderà con la discussione di una tesi, che avrà carattere originale e/o sperimentale eventualmente svolta presso aziende, enti di ricerca o strutture pubbliche convenzionate sotto la guida di un relatore. Il laureando dovrà dimostrare padronanza dei temi trattati, capacità di operare in modo autonomo, attitudine alla sintesi e capacità di comunicazione.